Ricerca

Autismo e Inquinamento

l'importanza di fare rete per la tutela dei bambini

Utente Dipartimento

da Dipartimento

Docente

0

 

Un recente studio scientifico, presentato dalla dottoressa Annamaria Moschetti, ha evidenziato una preoccupante correlazione tra l’inquinamento ambientale e l’aumento dei casi di autismo nei bambini che vivono nell’area SIN di Taranto e Statte. Secondo i dati raccolti, il numero di diagnosi di disturbo dello spettro autistico in questa zona risulta essere superiore del 50% rispetto al resto della provincia ionica e alla provincia di Lecce. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, si è basato sulle informazioni fornite dagli insegnanti di sostegno, rivelando un quadro allarmante per la salute infantile.

L’analisi condotta dalla dottoressa Moschetti ha sottolineato come molte sostanze inquinanti, tra cui gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), abbiano un impatto neurotossico e possano influenzare lo sviluppo intellettivo già durante la gravidanza. L’esposizione alle polveri sottili non avviene solo per inalazione, ma anche attraverso il contatto con la pelle e persino tramite il latte materno, rendendo indispensabile un’azione immediata per la tutela dei più piccoli.

Il progetto Bes-T Community in Best Practice, che ha promosso l’incontro pubblico “Autismo e ambiente: correlazioni e buone prassi”, rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità scientifica. L’iniziativa è stata coordinata dal Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Taranto, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici e la collaborazione di ISDE Medici e Ambiente. Durante l’evento, il dottor Roberto Lucchini, coordinatore dello studio “Impatto sulla Salute dell’Esposizione a Inquinanti Ambientali”, ha ribadito come i disturbi neurocomportamentali siano più frequenti nei bambini residenti nelle zone più vicine all’area industriale di Taranto.

Un aspetto cruciale emerso dal dibattito è l’assenza di un registro locale o nazionale per i bambini con diagnosi di autismo, rendendo difficoltosa una stima precisa dei casi. Il progetto Bes-T si propone di colmare questa lacuna, fornendo supporto a 300 famiglie con minori disabili, di cui circa il 90% con diagnosi di autismo. Oltre alla disabilità e alla povertà educativa, questi bambini affrontano anche il problema dell’inquinamento ambientale, configurando una situazione di “triplo svantaggio” che richiede risposte concrete e tempestive.

Il nostro istituto, IISS Principessa Maria Pia, è orgoglioso di far parte della rete di scuole coinvolte nel progetto. Crediamo fermamente nell’importanza del “fare rete” per affrontare queste problematiche complesse, garantendo supporto e risorse alle famiglie e ai docenti. La scuola rappresenta un presidio fondamentale per il monitoraggio e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali, e il nostro impegno prosegue con iniziative di sensibilizzazione, formazione e collaborazione con enti e associazioni del territorio.

Solo attraverso un’azione collettiva e coordinata sarà possibile migliorare la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie, promuovendo una società più equa e attenta alle esigenze di tutti.