Scoprire sui social che il proprio figlio era divenuto il bersaglio di cyberbulli, quando ormai nulla poteva riportarlo in vita.
È quanto è accaduto a Teresa Manet, madre di Andrea, l’adolescente morto suicida il 20 novembre 2012.
A lui e alla vicenda che lo ha visto protagonista è liberamente ispirato il lungometraggio “Il ragazzo dai pantaloni rosa”.
Un lavaggio sbagliato in lavatrice, un indumento rosso che aveva tinto di un rosa pallido un paio di jeans e Andrea che, per non far dispiacere alla propria madre, aveva comunque deciso di indossarli per andare a scuola.
Nasce tutto da questo particolare insignificante, banale tanto quanto il giudizio dei coetanei, banale e crudele al contempo.
I nostri ragazzi delle seconde classi insieme a studenti di altre scuole, hanno assistito all’ anteprima nazionale, riservata alle scuole, del film che uscirà ufficialmente nelle sale il 7 novembre.
Al termine, il collegamento degli attori che hanno interpretato i personaggi di questa triste storia, finita con il tragico gesto di Andrea, per un momento di riflessione.
Una vicenda estremamente attuale a causa della diffusione, in quest’ultimo decennio, dei social e la conseguente crescita esponenziale del fenomeno del cyberbullismo.
0