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Intelligenza Artificiale e Neuroscienze

Un’opportunità per la ricerca sulla malattia di Alzheimer?

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Taranto, 27 novembre 2024
Oggi la scuola IISS “Principessa Maria Pia” ha avuto il privilegio di ospitare un importante convegno dal titolo “L’Intelligenza Artificiale applicata nelle Neuroscienze: una speranza per la malattia di Alzheimer?” che ha visto la partecipazione del Dott. Giovanni Boero, Direttore del reparto di neurologia dell’Ospedale di Taranto, e del Dott. Rodolfo Sardone, ricercatore e Coordinatore di Calliope.

Il convegno è stato introdotto dal Dirigente Scolastico, Prof. Giovanni Tartaglia, che ha sottolineato l’importanza di eventi come questi per stimolare la curiosità scientifica e favorire il dialogo tra il mondo della ricerca e gli studenti:

“Oggi alziamo ancora di più l’asticella con un incontro di informazione scientifica”

ha dichiarato il Dirigente Scolastico, dando avvio ai lavori.

La Malattia di Alzheimer: Cause, Sintomi e Sfide della Ricerca

Il Dott. Boero ha iniziato il suo intervento condividendo la propria esperienza personale e professionale, raccontando come la passione per la medicina lo abbia spinto a dedicarsi alla neurologia. Il tema centrale del suo intervento è stato la malattia di Alzheimer, una patologia sempre più diffusa tra le persone di età superiore ai 50 anni. Il Dott. Boero ha spiegato che, con l’invecchiamento della popolazione, cresce il numero di persone che soffrono di disturbi neurologici legati al decadimento delle funzioni cognitive.

Tra i primi segnali della malattia, il Dott. Boero ha descritto la difficoltà di memoria, in particolare la perdita di parole familiari e l’aumento dell’ansia. Con l’avanzare della malattia, i sintomi si intensificano: memoria a breve termine compromessa, difficoltà linguistiche, prosopagnosia (incapacità di riconoscere volti familiari) e altri disturbi cognitivi. Nella fase finale, la persona affetta dalla malattia perde progressivamente la propria identità, con il cervello che diventa atrofizzato.

Il Dott. Boero ha poi affrontato una delle domande più urgenti nella ricerca neurologica: come risolvere il problema delle demenze? Nonostante siano in corso numerosi studi, al momento non esiste una cura definitiva per l’Alzheimer. Tuttavia, si è compreso che il meccanismo alla base della malattia riguarda l’accumulo di sostanze tossiche nel cervello e che una possibile soluzione potrebbe risiedere nell’utilizzo di anticorpi per fermare questo processo.

L’Intelligenza Artificiale al Servizio della Ricerca

L’intervento del Dott. Rodolfo Sardone, coordinatore del progetto Calliope, ha fornito uno spunto interessante sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nel campo delle neuroscienze. Sardone ha illustrato come, negli ultimi 30 anni, siano stati fatti molti progressi nella ricerca sull’Alzheimer, ma purtroppo i risultati concreti sono ancora limitati. Ha anche sottolineato come i problemi uditivi e l’isolamento sociale siano fattori di rischio che possono aggravare la situazione dei pazienti, e come la tecnologia e l’intelligenza artificiale stiano aprendo nuove prospettive per il trattamento e la diagnosi precoce della malattia.

Il Dott. Sardone ha dedicato una parte significativa del suo intervento a spiegare come l’intelligenza artificiale possa contribuire ad analizzare enormi quantità di dati e identificare pattern e correlazioni che potrebbero sfuggire agli esseri umani. Questo approccio innovativo, secondo Sardone, potrebbe portare a soluzioni terapeutiche più mirate e personalizzate.

La Partecipazione Attiva degli Studenti

Gli studenti delle classi quarte e quinte hanno seguito con grande interesse l’intero convegno, dimostrando una particolare attenzione durante gli interventi e le discussioni.

Le domande e i commenti puntuali che hanno rivolto ai relatori hanno mostrato una comprensione profonda degli argomenti trattati, segno di un coinvolgimento attivo e di una crescente curiosità verso le tematiche scientifiche legate all’intelligenza artificiale e alle neuroscienze.

Questo evento ha rappresentato un’importante occasione di aggiornamento e riflessione, non solo per il corpo docente e gli studenti, ma anche per tutta la comunità scolastica, che ha potuto confrontarsi con esperti di alto livello su temi cruciali per il futuro della ricerca scientifica e della salute umana.

 

 

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